- Per decenni, i progressi dell’intelligenza artificiale sono stati messi alla prova con i videogiochi.
- Ma i videogiochi offrono anche un’efficace palestra per l’apprendimento e il miglioramento dell’intelligenza artificiale.
- Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale attraverso videogiochi come Gran Turismo, Minecraft e StarCraft potrebbe portare ad applicazioni nella vita reale, dalla guida autonoma alla gestione aziendale.
- Parliamo con Kenneth Stanley, esperto di IA, inventore dell’algoritmo genetico evolutivo NEAT, spesso utilizzato per l’addestramento delle IA dei videogiochi.
- Migliora la tua esperienza di gioco con una VPN per ridurre al minimo il ping e il lag.
Un tempo l’intelligenza artificiale faceva notizia per aver battuto i migliori giocatori del mondo a scacchi e a dama. Oggi l’intelligenza artificiale viene messa alla prova in videogiochi come Gran Turismo e Starcraft.
Ma questi giochi non sono solo un modo per valutare l’effettiva intelligenza delle macchine. I videogame offrono un prezioso strumento di esercitazione per le IA, consentendo loro di imparare giocando. In questo articolo analizzeremo questa formula e le potenziali applicazioni dell’IA nel mondo reale acquisite attraverso i videogiochi.
Una breve cronistoria dell’intelligenza artificiale nei videogiochi
L’evoluzione dell’IA nei videogiochi trae le sue origini dal concetto di “imitation game” di Alan Turing degli anni cinquanta. L’audace domanda di Turing, “Le macchine possono pensare?”, ha posto le basi per un viaggio rivoluzionario nel regno dell’IA e del gaming.
Nel suo esperimento, Turing propose un test che avrebbe cambiato per sempre il panorama dell’intelligenza artificiale. Attraverso un gioco di imitazione (Imitation game, appunto), un giudice umano si sarebbe impegnato in conversazioni basate su un testo sia con un partecipante umano sia con una macchina. Se il giudice non fosse stato in grado di distinguere costantemente tra le risposte umane e quelle della macchina, quest’ultima avrebbe superato il test, raggiungendo un livello di competenza conversazionale simile a quello dell’intelligenza umana.
Il concetto visionario di Turing ha gettato le basi per esplorare l’intersezione tra la cognizione umana e le capacità delle macchine. Mise in discussione le nozioni convenzionali di intelligenza e diede il via alla creazione di macchine in grado di emulare i processi del pensiero umano.
Arthur Samuel, scienziato informatico, coniò il termine “machine learning” (apprendimento automatico in italiano) nel 1959. Questa innovativa fusione tra intelligenza artificiale e videogiochi si concretizzò in un programma per giocare a dama. Questo programma era diverso da tutti quelli precedenti. La creazione di Samuel era in grado di imparare dai propri errori, perfezionando progressivamente il proprio gameplay e la propria strategia grazie all’esperienza.
Il programma per giocare a Dama ha segnato un momento di svolta, illustrando il potenziale delle macchine non solo di seguire istruzioni programmate, ma di adattarsi e migliorare autonomamente: un cambiamento fondamentale che ha gettato le basi per l’evoluzione dell’IA nei videogiochi.
E gli eventi più importanti nel campo del gaming IA non sono finiti qui. Nel 1997, Deep Blue di IBM affrontò il campione di scacchi in carica, Garry Kasparov, in uno storico incontro da sei partite. La vittoria di Deep Blue ha cambiato radicalmente la percezione delle capacità dell’intelligenza artificiale. L’abilità strategica del programma e la sua capacità di superare un gran maestro umano annunciavano una nuova era in cui le macchine potevano rivaleggiare con l’intelletto umano nel campo della strategia e della tattica.
Questi primi passi dell’IA nei videogiochi hanno gettato i semi per ulteriori progressi, ponendo le basi per le sorprendenti imprese a venire. Dal trionfo di AlphaGo nel complesso gioco Go alla creazione di formidabili avversari virtuali nei videogiochi moderni, l’evoluzione dell’IA continua ad affascinare e a ridefinire il panorama videoludico, spingendo i confini dell’interazione uomo-macchina e aprendo la strada a un futuro in cui il gaming e l’intelligenza artificiale sono inestricabilmente interconnessi.
I videogiochi sono il terreno di gioco perfetto per l’IA
Importanti laboratori di IA, tra cui quelli di Sony, Google e Microsoft, hanno sviluppato tecniche che consentono ai programmi informatici di conquistare intricati giochi da tavolo e videogiochi coinvolgenti con una maestria senza precedenti.
Kenneth Stanley, ex capo del team Open-Endedness di OpenAI (che aiuta a sviluppare IA ad apprendimento automatico in grado di adattarsi a nuovi compiti e ambienti), ha presentato il NeuroEvolution of Augmenting Topologies (NEAT), un algoritmo genetico, cioè ispirato alle mutazioni e agli incroci presenti nell’evoluzione biologica. Gli sviluppatori hanno applicato l’algoritmo ai calcoli in tempo reale di videogiochi come il gioco educativo NERO e titoli iconici come Mario Bros. e il gioco da tavolo Monopoly. La rete neurale dinamica di NEAT si adatta alle azioni dei giocatori mentre è in corso la partita.
Per Stanley, i videogiochi rappresentano un terreno di prova ideale per algoritmi come NEAT. “A differenza del costoso hardware robotico, i videogame richiedono meno risorse e consentono di sperimentare rapidamente l’intelligenza artificiale senza rischi per il mondo reale”, ha spiegato Stanley in un’intervista esclusiva per ExpressVPN.
Ma i videogiochi non sono solo un banco di prova per l’intelligenza artificiale, ma anche un prezioso terreno di formazione. “In alcuni casi, la motivazione è quella di migliorare il videogame, ma nella maggior parte dei casi si tratta di migliorare l’IA”, afferma Stanley. “I giochi sono un veicolo per migliorare le capacità dell’IA”.
In alcuni casi, la motivazione è quella di migliorare il videogame, ma nella maggior parte dei casi si tratta di migliorare l’IA”, afferma Stanley. “I giochi sono un veicolo per migliorare le capacità dell’IA
Sebbene i simulatori di guida non siano adatti all’IA, Stanley osserva che giochi come Gran Turismo possono essere giocati dall’IA e che la formazione con Gran Turismo ha portato alla creazione di GT Sophy, un’IA con potenziali applicazioni nelle auto a guida autonoma. “Un altro buon esempio di sandbox per l’IA è Minecraft, con le sue possibilità illimitate”, afferma. “Permette di avvicinarsi agli scenari della vita reale. I giochi sono il tipo più sofisticato di simulatore”.
Il connubio unico tra un ambiente controllato e vincolato e il libero spazio creativo dei videogiochi li rende ideali per sperimentare i processi dell’IA. Ciò contribuisce a far progredire l’IA e offre spunti utili per risolvere i problemi del mondo reale.
Esempi di apprendimento dell’IA attraverso i videogiochi e le loro applicazioni
Forse pensi di ricavare molto dai videogiochi (divertimento, eccitazione), ma le IA che giocano hanno il potenziale per ottenere molto di più, un’intelligenza che può essere estesa ad altre applicazioni. Ecco alcuni esempi di come ciò viene fatto:
- GT Sophy, l’intelligenza artificiale di Sony presente in Gran Turismo, è stata addestrata attraverso il reinforcement learning, correndo su auto virtuali per innumerevoli ore. Questo fa pensare a future applicazioni nelle auto a guida autonoma e nei droni.
- I ricercatori di Microsoft stanno testando un’intelligenza artificiale che consente agli utenti di costruire i loro mondi in Minecraft utilizzando semplici istruzioni anziché ore di clic manuali. Questo potrebbe aiutare coloro che hanno difficoltà con i controlli di gioco tradizionali e portare a soluzioni di accessibilità più ampie.
- Un’intelligenza artificiale che giocava al classico gioco Q*bert ha scoperto e sfruttato un bug precedentemente sconosciuto che le ha permesso di accumulare punti illimitati. L’IA stava semplicemente cercando di trovare la soluzione migliore e ha inavvertitamente rivelato il bug. È un buon auspicio per gli algoritmi evolutivi, su cui l’IA si è basata, che vengono modificati leggermente per trovare la versione più performante.
- Insegnare all’intelligenza artificiale a conquistare StarCraft, un complesso gioco di strategia multigiocatore, significa addestrarla ad acquisire capacità di gestione. Le sfide del gioco rispecchiano compiti reali: prendere decisioni, elaborare strategie e gestire le risorse. Un’IA di successo dimostrerebbe che gli algoritmi sono in grado di padroneggiare i compiti della vita reale.
- Un ricercatore dell’Università di Cambridge ha creato un agente IA in grado di controllare i personaggi nel simulatore di battaglia Pokemon Showdown, in cui squadre di sei Pokemon competono contro altre squadre. L’IA analizza le squadre in base ai punti di forza e di debolezza dei personaggi, prevedendo i risultati. Questo potrebbe ispirare tecnologie in grado di gestire squadre in ambienti incerti come le zone di guerra.
Perché gli esseri umani possono ancora battere l’intelligenza artificiale nei giochi
Nonostante i progressi dell’intelligenza artificiale, ci sono ancora giochi in cui prevale il sapere umano. Giochi come Settlers of Catan, Dungeons & Dragons (D&D) e Cards Against Humanity sono i primi esempi di sfide con cui l’IA si scontra. Anche in giochi come Gran Turismo, Pokémon e Monopoly, i giocatori umani sono ancora in grado di superare le loro controparti IA.
“L’intelligenza artificiale probabilmente finirà per dominare tutti i giochi convenzionali. Ma prima dovremmo chiederci cosa definiamo per gioco”, afferma Stanley. “Quando i giochi si avvicinano alla complessità della vita reale, come la progettazione di macchine o la costruzione di un razzo, l’IA si trova in difficoltà. Se si tratta di vera creatività e di troppi gradi di libertà, diventa difficile per l’IA superare i giocatori umani. Ma nel lungo periodo non possiamo nemmeno esserne certi”.
Questa incertezza emerge nel momento in cui i ricercatori perseguono lo sviluppo di un’Intelligenza Artificiale Generale (AGI) – un’IA in grado di svolgere qualsiasi compito al pari di un essere umano – per colmare questo divario. Ma i metodi di addestramento rimangono un punto interrogativo. “Al momento non sappiamo come insegnare all’intelligenza artificiale ad essere veramente creativa e a inventare qualcosa di nuovo a cui nessuno ha mai pensato prima. Ciò accade nei piccoli mondi limitati dei giochi, ma il mondo reale non è piccolo e limitato”, spiega Stanley. “L’IA non ha l’istinto, ma per insegnarglielo dobbiamo prima sapere cosa significa istinto”.
Al momento non sappiamo come insegnare all’intelligenza artificiale ad essere veramente creativa e a inventare qualcosa di nuovo a cui nessuno ha mai pensato prima. L’IA non ha l’istinto, ma per insegnarglielo dobbiamo prima sapere cosa significa istinto
Gli attuali limiti dell’IA derivano dalla disponibilità di dati e dalla sua capacità di affrontare compiti complessi e aperti. Stanley chiarisce che la raccolta dei voluminosi dati essenziali per l’addestramento dell’IA, insieme alla costruzione di reti in grado di assimilare questi dati, rappresenta una sfida formidabile. Inoltre, la dipendenza dell’IA dalle informazioni testuali e la sua difficoltà con gli aspetti non verbali o ineffabili complicano ulteriormente le cose. I modelli di IA esistenti faticano anche a comprendere la cronologia, un elemento chiave per comprendere la novità e i processi più complessi.
Ancora una volta, una soluzione potrebbe essere in agguato nel mondo dei videogiochi. I ricercatori sostengono che Dungeons & Dragons, un gioco noto per la sua natura di narrazione collaborativa, potrebbe servire da incubatore per l’AGI. Beth Singler, antropologa digitale dell’Università di Zurigo, ha introdotto il “Test dell’elfo ranger” come alternativa al Test di Turing. Questo test suggerisce che se l’IA è in grado di impegnarsi abilmente in D&D, potrebbe avvicinarsi al raggiungimento dello status di AGI.
Il futuro dell’intelligenza artificiale nei videogiochi e non solo
Se guardiamo al futuro, il ruolo dell’intelligenza artificiale nei giochi è destinato a espandersi ulteriormente. Una chiara tendenza è l’uso dell’IA narrativa, sociale ed educativa per rendere il gaming più coinvolgente e realistico. Fortnite, ad esempio, ha introdotto dei bot per addestrare i nuovi giocatori e un sistema di matchmaking per mettere in contatto giocatori con abilità simili. I progressi dell’intelligenza artificiale compiuti in giochi come Starcraft II e Dota 2 stanno rendendo i giochi più personalizzabili, aiutandoli ad adattarsi in tempo reale alle abilità, alle preferenze e alle tattiche dei singoli giocatori.
Per abbracciare l’IA senza paura, è necessario considerarla come uno strumento per amplificare le capacità umane
Al di là del mondo dei videogiochi, l’IA ha il potenziale per contribuire a risolvere intricati problemi globali come il cambiamento climatico e il progresso dell’assistenza sanitaria. Tuttavia, questa promessa è accompagnata da preoccupazioni circa l’acquisizione di emozioni e cognizione da parte dell’IA.
A fronte di questi progressi, permangono le preoccupazioni per i possibili esiti negativi dell’utilizzo dell’IA. “Le preoccupazioni vanno da problemi pratici come la disinformazione o la perdita del posto di lavoro a scenari tipo Terminator, come la fine della civiltà. Per quanto improbabile, tuttavia, si vuole sempre essere certi che la probabilità sia pari a zero”, afferma Stanley. “In definitiva, tutto è creatività. Se superassimo questa barriera, il mondo non sarebbe più lo stesso ed è difficile immaginare come sarebbe. Quello che sappiamo è che la vera fonte del piacere umano non è il consumo. La gioia dell’essere umano sta nell’espressione di sé e nella creatività. Come possiamo proteggerlo?”.
Affrontare questi problemi è fondamentale per dare forma a un futuro equilibrato. Stanley sostiene la necessità di abbracciare la crescita dell’IA invece di allontanarsi da essa.“Per abbracciare l’IA senza paura, è necessario considerarla come uno strumento per amplificare le capacità umane” ha detto.
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Che si tratti di combattere demoni interstellari, creare nuovi mondi da zero o portare la propria squadra ai playoff, l’integrazione di una VPN come ExpressVPN può migliorare la tua esperienza di gioco.
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FAQ: informazioni sul gaming IA
Esiste un gioco basato sull’intelligenza artificiale alla Dungeons & Dragons?
Sì, esiste un gioco alla Dungeons and Dragons chiamato AI Dungeon. Si tratta di un gioco di avventura basato sul testo in cui è possibile interagire con il modello di linguaggio GPT-3 per creare le proprie storie di D&D. È possibile scegliere il proprio personaggio, la razza, la classe e il background, quindi esplorare un mondo generato casualmente, combattere mostri e completare missioni. L’AI Dungeon master ti aiuterà lungo il percorso e genererà anche i dialoghi per i tuoi personaggi.
Sebbene AI Dungeon offra un’esperienza creativa e libera simile a quella di Dungeons & Dragons, è importante notare che non è un sostituto completo di D&D a causa delle difficoltà nel generare trame coerenti e realistiche. Il gioco è disponibile su web, Steam, iOS e dispositivi Android, con versioni gratuite e premium che offrono funzionalità aggiuntive.
Ecco altri giochi simili a D&D alimentati dall’intelligenza artificiale:
- Dungeon Alchemist è un gioco basato sul web che permette di creare i propri dungeon di D&D. È possibile utilizzare l’intelligenza artificiale per generare mappe, mostri e tesori.
- Dungeon Master’s Assistant è un programma software che aiuta a gestire le partite di D&D. Può generare incontri casuali, tenere traccia dell’iniziativa e gestire le schede dei personaggi.
- Dungeon Scrawl è uno strumento basato sul web che consente di creare mappe di D&D personalizzate. È possibile utilizzare l’IA per generare terreni, oggetti e personaggi.
Ci sono giochi sull’intelligenza artificiale?
Ovviamente esistono numerosi giochi che si addentrano nel regno dell’intelligenza artificiale. Tra gli esempi più importanti di giochi basati sull’intelligenza artificiale ricordiamo:
- Halo 4: uno sparatutto in prima persona che vede Master Chief impegnato a combattere la corrotta IA Cortana
- Cyberpunk 2077: Un gioco di ruolo ambientato in un futuro distopico in cui l’intelligenza artificiale è di uso comune
- SOMA: Un gioco horror in cui si esplora una struttura sottomarina abitata da IA che cercano di sopravvivere
- Detroit: Become Human: Un’avventura narrativa in cui gli androidi sono alle prese con la scelta di obbedire agli umani o di lottare per la propria autonomia
- Portal 2: Un puzzle game in cui i giocatori utilizzano l’intelligenza dell’IA GLaDOS per risolvere intricate sfide
- The Talos Principle: Un puzzle game che esplora la natura della coscienza e dell’IA
- Horizon Zero Dawn: Un action-adventure che si svolge in un mondo post-apocalittico con la coesistenza tra umani e IA, che mette in discussione la senzienza delle macchine
- System Shock: Un gioco survival horror in cui bisogna farsi strada in una stazione spaziale invasa dall’intelligenza artificiale
- NieR: Automata: Un action RPG che vede androidi in lotta contro macchine e che si interroga sulla coscienza e sull’esistenza
- La serie di Mass Effect: Un gioco di ruolo fantascientifico in cui i giocatori affrontano l’IA Reapers, intenzionata a debellare la vita organica
- La serie di Metal Gear Solid: Un franchise stealth-action in cui Solid Snake si oppone al dominio globale dei Patriots, controllati dall’intelligenza artificiale
Questi sono solo un assaggio dei molti giochi a tema IA. Con l’evolversi della tecnologia dell’intelligenza artificiale, possiamo aspettarci che altri titoli si addentrino in questo argomento intricato e affascinante.
L’intelligenza artificiale si è spinta troppo oltre?
Se l’IA si è spinta troppo oltre è una questione complessa che non ha una risposta facile. Le opinioni in merito sono molte e diverse e probabilmente il dibattito continuerà anche negli anni a venire.
Alcuni sostengono che l’IA abbia già superato i limiti, con macchine potenzialmente superiori all’intelligenza umana, alimentando timori di asservimento o di applicazioni distruttive.
Altri ritengono che l’intelligenza artificiale sia ancora nelle prime fasi di sviluppo e che non ci sia da preoccuparsi. Sostengono che l’IA sia semplicemente uno strumento e che spetti a noi decidere come utilizzarla. Ritengono che l’IA possa essere usata a fin di bene, ad esempio per risolvere problemi complessi e migliorare la nostra vita.
In definitiva, la domanda se l’IA si sia spinta troppo oltre è solo una questione di opinioni. Questo discorso racchiude in sé una serie di potenziali pericoli e vantaggi associati all’IA:
I rischi:
- Creazione di armi autonome in grado di compiere azioni letali indipendenti.
- Possibilità di manipolazione e disinformazione guidata dall’IA.
- L’aumento della disoccupazione dovuto al fatto che le macchine sostituiscono il lavoro umano in vari settori.
- La possibilità che l’IA superi l’intelletto umano suscita preoccupazioni per la perdita di controllo.
I vantaggi:
- La possibilità di affrontare sfide complesse come il cambiamento climatico e le malattie.
- Migliorare la qualità della vita attraverso l’automazione dei compiti, l’assistenza sanitaria personalizzata e l’intrattenimento innovativo.
- Facilitare una maggiore consapevolezza di sé e la comprensione del mondo.
È importante prendere in considerazione sia i potenziali rischi che i vantaggi dell’IA prima di decidere in che misura implementarla. Sono necessarie linee guida etiche per lo sviluppo e l’uso dell’IA.
L’intelligenza artificiale dovrebbe avere dei diritti?
La questione se le IA debbano avere dei diritti è complessa e viene affrontata dagli esperti da molto tempo. Alcuni sostengono che le IA non dovrebbero avere diritti perché non sono esseri viventi, ma solo macchine programmate. Altri ritengono che le IA debbano avere alcuni diritti limitati per proteggerle da danni e sfruttamento. I sostenitori dei diritti delle IA pensano che potrebbero diventare come esseri senzienti con sentimenti, mentre i contrari si preoccupano delle conseguenze indesiderate e della sfida di definire la coscienza delle IA.
Ci sono molti fattori da prendere in considerazione, come il livello di intelligenza e di autonomia che i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero raggiungere, i potenziali vantaggi e i rischi di concedere loro dei diritti e le implicazioni etiche che ciò comporta.
Come posso creare un’intelligenza artificiale che giochi?
Esistono diversi modi per creare un’intelligenza artificiale che giochi. L’approccio migliore dipende dal gioco specifico e dal livello di prestazioni desiderato. Eccone alcuni:
- Reinforcement learning è un tipo di apprendimento automatico in cui l’IA impara per tentativi ed errori. All’intelligenza artificiale viene data una ricompensa per le azioni che producono il risultato desiderato e una penalità per le azioni che producono un risultato indesiderato. Con il tempo, l’intelligenza artificiale impara a compiere azioni che massimizzano la ricompensa.
- Rule-based AI è un tipo di IA programmata con un insieme di regole che definiscono le modalità di gioco. Questo approccio è relativamente semplice da implementare, ma può essere difficile creare regole che coprano tutte le possibili situazioni di gioco.
- Monte Carlo tree search è un tipo di IA che utilizza un algoritmo di ricerca ad albero per esplorare lo spazio degli stati del gioco. Questo approccio è più complesso dell’IA basata sulle regole, ma può essere più efficace nei giochi con un ampio spazio degli stati.
- Evolutionary algorithms sono un tipo di IA che utilizza un processo di mutazione e selezione per far evolvere una popolazione di IA. Questo approccio può essere utilizzato per creare IA che siano brave a giocare a giochi difficili da definire con regole o che hanno un ampio spazio di stati.
L’intelligenza artificiale può creare giochi?
Sì, ecco come l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare giochi.
- Generare contenuti di gioco: L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per generare contenuti di gioco, come livelli, personaggi e dialoghi. Ciò può essere realizzato utilizzando tecniche come l’apprendimento automatico e l’elaborazione del linguaggio naturale. Ad esempio, il motore di gioco AI Dreaming può generare livelli, personaggi e dialoghi, oltre a progettare meccaniche di gioco.
- Progettare meccaniche di gioco: L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per progettare le meccaniche di gioco, ad esempio il modo in cui i giocatori interagiscono con il mondo di gioco e il modo in cui il gioco progredisce. Ciò può essere fatto utilizzando tecniche come il reinforcement learning e gli algoritmi evolutivi. Ad esempio, il gioco Gauntlet utilizza l’IA per personalizzare l’esperienza di gioco tracciando i progressi e le preferenze del giocatore, e utilizza queste informazioni per generare sfide su misura per il giocatore.
- Testare i giochi: L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per testare i giochi, ad esempio giocando e cercando bug o sbilanciamenti. Questo può essere fatto utilizzando tecniche come l’apprendimento automatico e la computer vision. Ad esempio, l’IA può essere utilizzata per giocare e cercare modelli che indichino bug o sbilanciamenti.
- Personalizzare i giochi: L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per personalizzare i giochi, ad esempio adattando l’esperienza di gioco alle preferenze del singolo giocatore. Ciò può essere fatto utilizzando tecniche come l’apprendimento automatico e l’elaborazione del linguaggio naturale. Ad esempio, il gioco d’avventura basato su testo AI Dungeon utilizza l’IA per generare la storia, che può generare diversi finali a seconda delle scelte del giocatore.
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